lunedì 12 ottobre 2009

SAWYER'S FAN FICTION

6x09 - LA SCELTA (prima parte)
Desmond rivive gli effetti dei viaggi nel tempo.
Entra in scena l'avversario di Samael.

18 commenti:

Sawyer ha detto...

6x09: LA SCELTA, PRIMA PARTE


Primo atto


Siamo in una stanza d'albergo. Desmond Hume, con i capelli corti, è seduto sul letto. Sta riflettendo. Sfoglia le pagine di quello che sembra essere una sua agendina personale. Si ferma e subito afferra la cornetta e inizia a digitare un numero di telefono. Tre squilli e arriva la risposta.

VOCE MASCHILE (scozzese): Pronto?

DESMOND: (impaziente) Billy? Sono Desmond.

BILLY: (agitato) Perchè mi chiami a quest'ora, Des, è successo qualcosa?

DESMOND: No, no, Billy...(confuso) Sono un po'...perso.

BILLY: (piatto) Allora, che c'è questa volta?

DESMOND: (diretto) Perchè sono a Dublino?

BILLY: Hai avuto un'altra crisi o qualcosa del genere?

DESMOND: (insistente) Dimmelo e basta.

BILLY: Sei andato a trovare la tua famiglia, stupido. (pausa)
Hai veramente bisogno di aiuto, Des. (pausa) Ci vediamo lunedì.

Billy riattacca. Desmond sembra avere uno sguardo di riconoscimento sul volto. Afferra una valigetta vicino al letto e inizia a controllarne l'interno, e cambiamo scena. Siamo all'esterno, di giorno. Desmond, che indossa un modesto abito, si avvicina a una porta di un piccolo palazzo. Un'inquadratura ci mostra un'insegna sulla parete del palazzo, ‘Pub di McCauley’. Tagliamo all'interno del pub, Desmond fa qualche passo e il barista si volta verso di lui. Parla.

BARISTA (irlandese): Cosa posso offrirti?

DESMOND: Ehm, non sono qui per bere, devo vedere Christine Hamilton, per favore.

BARISTA: Si trova nel retro, a fare le pulizie.

Il barista gli indica la strada, Desmond si avvia e tagliamo sul retro. Si vede un tavolo da biliardo, con nessun giocatore. Sullo sfondo ci sono alcuni pouf, e una donna, sulla sessantina, sta pulendo i tavoli. È l'unica persona presente.

DESMOND: Zia Christine?

CHRISTINE: (alzando lo sguardo) Dezzy?

Desmond le va incontro per darle un grande abbraccio. Con le mani fa un gesto come per dire ‘sediamoci’ ed entrambi si siedono su un pouf, uno di fronte all'altra.

CHRISTINE: Allora, li hai portati?

DESMOND: (incerto) Uh, certo, credo di sì.

Desmond dalla sua valigetta estrae alcune foto, e gliele consegna. Lei le osserva e le vengono gli occhi lucidi.

CHRISTINE: (sorridendo) Ero così felice quando hai chiamato. Hai detto che le hai trovate tra i tuoi effetti personali?

DESMOND: (confuso) Sì...certo. Pensavo che avresti voluto averle.

CHRISTINE: (lieta) Ma certo, non ho nessuna fotografia tua e di tua madre. (pausa, seria) Dopo la sua morte, avevo paura di chiedere a tuo padre qualsiasi cosa.

DESMOND: Sì, be', non era un tipo compassionevole.

CHRISTINE: Rmarrai a Dublino per il week-end?

DESMOND: (incerto) Ehm, devo tornare a Glasgow lunedì.
(pausa) Sai...il mio lavoro.

CHRISTINE: (sorridendo) Ero così orgogliosa, quando ho spauto che ti eri arruolato nell'esercito. Tua madre sarebbe stata molto fiera di te.

DESMOND: (triste) Già.

CHRISTINE: Allora, come stanno i tuoi fratelli?

DESMOND: (Aimpacciato) Non lo so, (pausa) credo che stiano bene. Non mi ricordo l'ultima volta che ho parlato con loro.

CHRISTINE: Non hai ancora dimenticato quella ragazza, vero?

DESMOND: (sorpreso) Penny? No. Non ancora.

Desmond pensa a Penny, si perde tra i suoi pensieri e cambiamo scena

Sawyer ha detto...

Vediamo Penny, seduta su una sedia, preoccupata. Bernard le si avvicina.

BERNARD: Ehm, Penny? (lei alza lo sguardo) Sai qualcosa di quello di cui stava parlando?

Inquadratura di Wilcox, seduto per terra, da solo.

PENNY: Non ne ho idea. Tutto quello che ha detto è che a Desmond servono quei numeri, a me non dicono nulla.

BERNARD: (apprensivo) Ehm...qualche anno fa...hanno seguito una certa rotta. Da questa spiaggia alla nave. (inquadratura di Penny) Ehm, be'...in ogni modo, sono abbastanza sicuro che saranno utili. Per quando ve ne andrete.

PENNY: Come? Non verrete con noi?

BERNARD: (calmo) No. (pausa) No, questa è la nostra casa adesso.

PENNY: Allora, pensi che Desmond troverà la barca?

BERNARD: (confortandola) Sì, penso che la troverà.

Torniamo nella stanza coi dipinti con la grande tavola piatta di pietra, i soldati sono accorsi dopo la confusione provocata dall'enorme sfera di luce bianca. Jack giace ancora sul tavolo,
Desmond giace per terra. Un soldato parla.

SOLDATO SCONOSCIUTO #1: (serio) Controllategli le pulsazioni, sembra che non stia respirando.

Inquadratura di Desmond che giace per terra, i tre soldati controllano i suoi segni vitali. Sullo sfondo vediamo a malapena il corpo di Jack.

SOLDATO SCONOSCIUTO #2: Niente. Nessuna pulsazione.

Rimanendo fissi con questa inquadratura, in sottofondo si sente una musica eterea, vediamo il corpo di Jack muoversi sullo sfondo. È molto inquietante. Uno dei soldati lo nota e si alza spaventato, catturando l'attenzione degli altri due. Tutti e tre si voltano verso l'uomo sul tavolo, che volta le gambe verso di loro, poi scende dal tavolo, si alza e osserva Desmond.

SOLDATO SCONOSCIUTO #1: Sei tu?

JACK MORTO: Chi altri dovrei essere?


LOST TITLE CARD

Sawyer ha detto...

Secondo atto


Ripartiamo da dove abbiamo interrotto. Nell'inquadratura, abbiamo al centro Jack morto, che osserva Desmond. I tre soldati sono attorno a Desmond e fissano l'uomo morto.

SOLDATO SCONOSCIUTO #1: (scioccato, reverente) Sei tu, Jacob? La chiave ha funzionato lo stesso? Ma pensavo...

JACKOB: (interrompendolo, sicuro) La chiave avrebbe sempre funzionato. Questo non è il punto.

SOLDATO SCONOSCIUTO #1: Non capisco, signore. Shephard avrebbe dovuto essere vicino alla morte, non morto.

JACKOB: (sorridendo) Non conosci la profezia?

SOLDATO SCONOSCIUTO #1: (confuso) Colui che ci salverà tutti, giace all'ombra della statua.

JACKOB: Proprio così

Jackob con le mani indica Desmond.

JACKOB: Adesso lui giace qui. (pausa) Non preoccupatevi, ho già parlato con lui riguardo tutto questo.

SOLDATO SCONOSCIUTO #2: (confuso) Quest'uomo è morto (pausa) e tu hai già usato il corpo di Jack Shephard? Come può quest'uomo, Desmond, salvarci?

JACKOB: Perchè (pausa) è morto ma è anche qui.

Tagliamo su Desmond, ancora a Dublino, uscire dal pub. Attravera la strada, tagliamo e lo vediamo ancora camminare da un'altra parte. Alla fine si ferma dove c'è una panchina, apparentemente na fermata dell'autobus. Si siede e inizia a pensare tra sé e sè, quando un uomo gli siede accanto. Desmond si volta e vede il Jacob che abbiamo visto ne “L'incidente”.

JACOB: Salve, amico.

DESMOND: (cortese) Ah, buon pomeriggio. (pausa) Americano?

JACOB: Solo quando ce n'è bisogno.

DESMOND: (ridacchiando) Non preoccupparti, adoro gli americani.

JACOB: (diretto) Allora, signor Hume (inquadratura di Desmond) Ancora alle prese con questo genere di...esperienze?

DESMOND: (scioccato) Cosa hai detto? Come fai a conoscermi?

JACOB: Ti conosco Desmond, perchè ti ho scelto tanto tempo fa. Ti ho scelto come la persona che avrebbe potuto decidere.

DESMOND: (incredulo) Scelto per cosa? Decidere cosa?

JACOB: Sei all'incirca dieci anni ‘fuori dal tempo’, non è vero?

DESMOND: (serio) Come diavolo mi conosci? Sei come quella donna, Eloise? Fai parte di quella maledetta Isola?

JACOB: Io sono una parte di quell'Isola, Desmond. (pausa) Ho scelto te per prendere la decisione. È una tua scelta.

DESMOND: Qual'è la mia scelta?

JACOB: (sorridendo) Jimmy Lennon e la mazza da cricket. (inquadratura di Desmond) Se non fossi stato colpito alla testa, cosa pensi sarebbe successo?

DESMOND: (esitante) Pensavo (pausa) che avrei potuto cambiare le cose.

JACOB: Così, eccoti ancora qui. Solo che questa volta, non ci sarà nessuna mazza da cricket. Non ci saranno telefonate a Penelope. Ci sarai solo tu e la tua scelta.

DESMOND: Così posso scegliere... di cambiare le cose?

Il bus arriva, i freni cigolano e la porta si apre.

JACOB: Ecco la tua fermata, Desmond. Devo andare. Fa la tua scelta, fratello. Potrebbe non essere così facile come pensi.

Jacob si alza e appoggia la mano sulla spalla di Desmond, sorride e poi si allontana. Desmond rimane scioccato, stupito ed emozionato nello stesso tempo. La scena si conclude.

Sawyer ha detto...

Ritorniamo alla statua, dove ci sono Jackob, i tre soldati e il corpo di Desmond a terra. Jackob lo sta ancora fissando. Uno dei soldati si rivolge a Jackob.

SOLDATO SCONOSCIUTO #1: Signore, cosa facciamo adesso?

Jackob sembra non ascoltarlo, immerso nei suoi pensieri.

SOLDATO SCONOSCIUTO #1: (titubante) Signore...

JACKOB: (interrompendolo, calmo) Ti ho sentito. Sto pensando. (pausa, rivolto al soldato sconosciuto #2) Allora, con la radio chiama altri due tuoi compagni per dire loro di recuperare la canoa, lasciata da Ilana sulla spiaggia non lontano da qui, e di portarla al campo dei sopravvissuti. Lì incontreranno un uomo del Volo Ajira 316, arrivato anche lui con una canoa per portare all'aereo più persone possibili. Devono recuperarlo e andare nella giungla e aspettare che arrivino la Austen, la Littleton e Reyes. Tutto chiaro?

Il soldato annuisce ed esce. Il soldato di prima si rivolge a Jackob.

SOLDATO SCONOSCIUTO #1: Ma signore, cosa significa tutto questo?

Jackob si volta verso di lui.

JACKOB: (sorridendo) Vedremo come le scelte condizionano il destino. Ora andiamo alla vallata a prendere quei tre.

I due soldati escono. Jackob si volta verso Desmond.

JACKOB: (calmo) Fa la tua scelta, fratello.

Ed esce anche lui. Cambio di scena. È un flashback, Widmore e Morgan si trovano all'esterno, tra gli alberi. Widmore prende la radio e contatta Stewart rimasto alla Stazione Tempesta.

CHARLES: Stewart?

STEWART: (pausa) Sissignore.

CHARLES: Tra un'ora saremo all'interno del Tempio, voglio che tu esegua questi due ordini espliciti, Stewart.

STEWART: Sissignore, qualunque cosa.

CHARLES: Primo, predisponi il timer per l'allgamento in tre ore.

STEWART: D'accordo signore, consideralo fatto.

CHARLES: Wilcox ha una radio?

STEWART: Non l'aveva ma penso che ce ne sia una tra l'equipaggiamento dell'elicottero.

CHARLES: Il secondo ordine è questo, radio o non radio, raggiungerai Wilcox, poi andrete da mia figlia Penelope e la porterete alla Stazione Idra. Hai ancora le mappe?

STEWART: Sissignore, ho le mappe. Proverò a contattare Wilcox e poi partirò subito.

CHARLES: Portatela lì e mettetela su quell'aereo, anche se non vorrà venire di sua volontà. Se qualcuno cercherà di fermarvi, uccideteli.

Sawyer ha detto...

Terzo atto


Siamo nella mensa della Stazione DHARMA del Tempio dove abbiamo visto Cindy aiutare Kate e Claire a fuggire. Charles Widmore e il suo braccio destro, Morgan, si sono infiltrati nella stanza, dalla stessa uscita dalla quale sono passate Kate e Claire. Avanzano e girano l'angolo. Cindy si trova ancora lì a parlare con due scagnozzi. Uno di loro nota Widmore e gli punta contro la pistola, Widmore lo fredda. Morgan uccide l'altro uomo quasi istantaneamente, lasciano Cindy in piedi spaventata. Widmore parla, puntando la pistola verso di lei.

CHARLES: (serio) Non sei dalla loro parte, vero?

CINDY: (impaurita) Come fai a dirlo? Ti prego, non spararmi.

CHARLES: Posso dirlo guardandoti. Non sei una di loro. Devi lasciare questo posto, tra due ore sarà allagato.

CINDY: (spaventata) No...ma i bambini?

CHARLES: Se ci sono dei bambini non infetti, portali immediatamente alla Stazione Idra. (pausa) Non disturbarti di allertare qualcuno, anche se lo stai pensando. Non hai tempo. Tutto questo finirà adesso.

Torniamo con Stewart, alla Stazione Tempesta, che cerca di contattare Wilcox con la radio.

STEWART: Wilcox, rispondi, andiamo...andiamo, Wilcox!

Inquadratura del campo con l'elicottero, Wilcox sente il leggero vocio, prende lo zaino ed estrae la radio.

WILCOX: Stewart, quali sono gli ordini?

STEWART: Widmore mi ha inviato degli ordini che devono essere portati a termine assolutamente. Prendi Penelope e avviati verso la Tempesta. Ci incontreremo a metà strada.

Penny sente per caso tutto questo e guarda Bernard, curiosa.

STEWART: (decisa) Prendila, non fare domande e scortala a tutti i costi.

PENNY: (decisa) Non andrò da nessuna parte senza Desmond.

WILCOX: (a Stewart) La prenderò e ci incontreremo a metà strada. (voltandosi verso Penny) Devi venire con me.

PENNY: Quanto ti ha pagato mio padre per eseguire ogni suo singolo capriccio? Questo è ridicolo. (determinata) Aspetterò Desmond.

Wilcox la raggiunge e la colpisce alla testa con il calcio del fucile, tramortendola, Bernard si oppone, con aria di sfida.

BERNARD: Che diavolo stai facendo?

WILCOX: Senti, vecchio, sto eseguendo gli ordini.

BERNARD: (insistente) Ha detto che non voleva andarsene, avresti dovuto farla rimanere. Non è una tua proprietà.

WILCOX: Allora puoi venire con noi, puoi trasportarla, ho bisogno di aiuto, in ogni caso.

Rose entra in scena, con un fucile in mano, preso probabilmente da uno dei cadaveri sull'elicottero.

ROSE: (spaventata) Lui non verrà con te.

BERNARD: (preoccupato) Rose, non farlo, va bene?

ROSE: Puoi prendere lei ma Bernard non verrà con te.

BERNARD: (spaventato) Rose, ti prego...la trasporterò solamente, va bene?

ROSE: (irata) No!! Ne ho già abbastanza di questo...

Si snte uno sparo, vediamo il viso di Bernard. È emozionato e subito dopo irato. Parte per attaccare Wilcox. Il quale si volta velocemte sparandogli. Un'inquadratura ci mostra Rose e Bernard che giacciono a terra, entrambi con una ferita da proiettile. Wilcox si issa Penny sulle spalle. La scena si conclude. Torniamo con Desmond, tornato nella sua stanza d'albergo a Dublino. Attraverso la finestra possiamo vedere che è notte. Si siede accanto al telefono, aspetta poi afferra la cornetta e digita un numero.

VOCE MASCHILE (inglese): Pronto?

DESMOND: (timido, incerto) Ehm, ciao, ehm...scua se ti ho chiamato, io, ho trovato il tuo numero sull'elenco...

VOCE MASCHILE: Be' e perchè non dovrebbe esserci? Chi sei?

DESMOND: (timido) Mi chiamo Desmond Hume. Ti ricordi di me?

VOCE MASCHILE: (perplesso) No, dovrei?

DESMOND: No (pausa) credo di no. Scusami se ti ho disturbato, ero un po'...confuso...volevo essere sicuro.

VOCE MASCHILE: Ma di che diavolo stai parlando?

DESMOND: (sospirando) Non importa, Charlie.

Desmond riattacca il telefono, con una strana espressione sul volto.

Sawyer ha detto...

Quarto atto


È notte, appare un sottotitolo ‘Londra, Inghilterra’ siamo all'esterno di un edificio, sembrerebbe un teatro, la gente è in coda, capiamo cosa sta succedendo quando leggiamo il manifesto. ‘Stasera h. 20:00, live dei Driveshaft’. Poi tagliamo all'interno, il concerto sta finendo, Charlie e Liam stanno eseguendo ‘You All Everybody’ e vediamo Desmond tra la folla. Sorridendo, osserva le belle ragazze che gli ballano attorno. Tagliamo, Charlie è nel backstage, a festeggiare, bere, flirtare, quando il suo manager gli si avvicina.

MANAGER: (ad alta voce, sovrastando il rumore) Charlie, c'è qualcuno che vuole vederti. Ha detto che ti conosce o qualcosa del genere.

CHARLIE: (scherzoso) Ha della droga con sè? Eh, portalo qui.

Desmond si avvicina, timido, si guarda intorno e vedee alcune ragazze nella stanza con Charlie, che sta bevendo e flirtando.

DESMOND: (cauto) Volevo solo incontrarti faccia a faccia.

CHARLIE: Chi sei? Hai detto al mio manager che mi conosci.

DESMOND: Mi chiamo...Desmond Hume. (incerto) Io, ehm, venivo a scuola con te molto tempo fa.

CHARLIE: Oh, davvero? Non mi ricordo di te. In ogni modo, sembri un po' più vecchio di me, amico. Sei sicuro che non stai mentendo solo per intrufolarti nel backstage dei grandi Driveshaft?

Desmond è imbarazzato, non sa nemmeno il motivo per cui è venuto. Si guarda attorno e vede della droga, vediamo la reazione di Desmond, è rattristato.

DESMOND: Sto solamente cercando di prendere una decisione. Tutto qui.

CHARLIE: Davvero? Be' io ho deciso di festeggiare tutta la notte e dormire tutto il giorno, amico. Vuoi unirti anche tu?

DESMOND: No, Charlie, Sono solo...venuto a farti un saluto.
(pausa) ...per vedere se ti ricordi di me.

CHARLIE: (sincero) No, non mi ricordo di te.

Charlie da disinteressato si incuriosisce. Sta fissando Desmond, tutto sullo schermo rallenta mentre Charlie fissa Desmond. I rumori in sottofondo si sentono a malapena, sormontati da una maliconica melodia suonata col piano. Inquadratura di Desmond, che scruta Charlie. Lo scruta,
poi fa un cenno col capo. La velocità del video torna normale come i suoni.

DESMOND: bene allora, prenditi cura di te stesso, Charlie.

CHARLIE: Lo farò...uhm, Desmond, giusto?

Desmond annuisce e se ne va, la scena cambia.

Sawyer ha detto...

Siamo con Kate e Claire che stanno attraversando l'Isola. Sullo sfondo, vediamo le mura del Tempio. Rallentano e si fermano a riprendere fiato al limitare degli alberi.

CLAIRE: (annaspando) Cosa facciamo adesso?

KATE: Ti ricordi dove dobbiamo andare?

CLAIRE: (perplessa) Mi ha detto di andare alla Stazione Idra.

KATE: È dove hanno tenuto prigionieri me, Sawyer e Jack.

I suoi pensieri vanno immediatamente ai due uomini. Preoccupata ed emozionata.

KATE: Jack probabilmente è morto. (pausa) Sawyer ...chi lo sa?

CLAIRE: Non devi tornare indietro per nessuno, mi hai capito?

KATE: (annuendo) Per una volta, penso che forse (pausa) debba solo lasciarli andare. Che ce la facciano da soli. (voltandosi verso Claire) Deco cercare di portarti a quell'aereo. (pausa) Isola dell'Idra?

Claire annuisce.

KATE: Allora sbrighiamoci (pausa) voglio andarmene da qui.

Torniamo con Desmond in un bar di Londra, ubriaco aintento a parlare con il barista, che si chiama Joe.

JOE: Un altro?

DESMOND: Ma sì, perchè no, sto festeggiando.

JOE: Davvero? Che festeggi?

DESMOND: (alticcio) Scelte, fratello. Scelte. (pausa) Ho un'importante scelta da prendere. Che potrà determinare...tutta una serie di cose. (ridacchia)

JOE: Quindi stai festeggiando perchè hai fatto una grande scelta per la tua vita o cosa?

DESMOND: Puoi dirlo forte. (pausa) Dovrei partecipare a una regata, attorno al mondo. (ride) Solo che credo di non essere destinato a farla.

JOE: (scherzoso) Quello che dici non ha senso, amico, forse faresti meglio a smettere di bere.

DESMOND: (incredulo) Ti prego, potrei reggere l'intera bottiglia, fratello. (sorride) Nah, è solo qualcosa che mi è successo circa due anni fa. Sono andato in Irlanda, arrabbiato, ho fatto ritorno in Scozia una settimana dopo. Non si trattava del mio primo reato. L'esercito mi ha sbattuto in prigione per sei mesi, poi mi ha mandato via. Dicevano che non seguivo gli oridini.

JOE: Questa è una vergogna, ma questo non ha niente a che fare con quella regata o no?

DESMOND: (singhiozzando) Quella regata mi porterebbe lì.
(pausa, poi sghignazza) E se non ci vado...allora niente di tutto questo sarebbe accaduto. (pausa) Charlie probabilmente morirà...di overdose invece che annegare...

JOE: Ancora, amico, non ha nessun senso.

DESMOND: (improvvisamente serio) Se tu...avessi la possibilità di cambiare qualcosa della tua vita (pausa) sapendo che questo potrebbe cambiare qualcosa della vita di qualcun'altro...cosa faresti?

JOE: Non lo so, penso che dipenda dalle circostanze.

DESMOND: Ma se potessi fare quello che volevi ma
(pausa) sai nel profondo del tuo cuore, che eri destinato a fare qualcos'altro (pausa) qualcosa che avrebbe potuto rendere la vita di qualcun altro...migliore?

JOE: Sembra quello che facciamo tutto il tempo, no? Fare scelte, ogni singolo giorno.

DESMOND: (scuotendo la testa) No, la differenza sta nel saperlo.

JOE: E come? Come potrebbe saperlo qualcuno?

DESMOND: (piatto ma serio) Fidati. Puoi saperlo.

Sawyer ha detto...

Quinto atto


Riprendiamo sempre dalla stessa sera. Desmond è tornato a sedersi sulla panchina, aspettando un taxi. È tranquillo, sta pensando, con un leggero mal di testa per la bevuta. Gli si avvicina una persona.

JACOB: (sedendosi accanto a lui) Allora, il whiskey ti ha iautato a prendere la tua scelta?

DESMOND: (alzando lo sguardo, sorpreso, ma impassibile) Ancora tu? Sono passati due anni. Credevo ti fossi dimenticato di me.

JACOB: No, non potrei dimenticarmi di te Desmond. Sei una persona veramente importante.

DESMOND: (con una piccola risata) Davvero? Be', Tutto quello che ho fatto da quando sono ‘tornato’ sono state le solite cose insignificanti che ho sempre fatto. (pausa) Troppo spaventato per chiamare Penny. Charlie non mi conosce. Ho chiamato Jack e lui ha semplicemente riattaccato. (pausa) Quello che non capisco, è...cosa succederebbe se sciegliessi di andare avanti così?

JACOB: Allora le cose andrebbero come sono sempre andate. La tua piccola gita qui sarebbe come una specie di, déjà vù. Oslamente un po' differente questa volta.

DESMOND: (schernendo) Ah, già. La correzione degli eventi. La vecchia signora me ne ha parlato.

JACOB: Sì e tu avresti potuto salvare l'uomo con le scarpe rosse. Te lo ricordi?

DESMOND: (leggermente perplesso) Certo, ci ho pensato così tanto.
Proprio prima...

JACOB: Della mazza da cricket?

Desmond ride.

JACOB: È la scelta che hai fatto, Desmond. O scegli di continuare con la tua vecchia vita coi suoi alti e bassi. Oppure decidi di cercare di cambiare le cose da qui in poi. (pausa) E questo porterà comunque degli alti e bassi. (pausa) Non è stato troppo di conforto nel vedere Charlie Pace così fatto, non è vero?

DESMOND: (sommesso) Sono sempre stati così? Tutte quelle persone dell'aereo? (pausa) Dall'Isola?

JACOB: Desmond, loro sono dove sono sempre stati. Charlie ha sempre avuto problemi di droga. Ma se tu decidi di non partecipare alla regata, allora le cose saranno differenti.

DESMOND: Lascerò la Gran bretagna tra quattro mesi...per andare a Los Angeles. Ho preso una barca...mi sono allenato moltissimo. (sorridendo) Ho incontrato Penny a Los Angeles, allo stadio poco prima che partissi. É stata la notte successiva quel fantastico show di fuochi artificiali. Il 5 luglio. (pausa) Lo ricordo così bene.

JACOB: È una tua decisione, Desmond. Ricordati solamente, che da questo momento, se fari le cose diversamente, queste non saranno più prevedibili. Sarai il soggetto che potrebbe cambiare la vita di tutti.

DESMOND: (curioso) Cosa succederà a tutto quello che è venuto prima? Tutte le cose successe sull'Isola? I tre anni che ho passato in quel maledetto bunker?

JACOB: (sorridendo) Quello è sempre successo. Solo che potrebbe non accadere più. (pusa) Se ti vedrò ancora, allora saprò che scelta avrai fatto. (pausa) Buona fortuna, Desmond.

Jacob si alza e se ne va. Lasciamo Desmond ansioso seduto sulla panchina.

Sawyer ha detto...

Torniamo su Kate e Claire, che camminando tra gli alberi, emergono in una vallata. Le vediamo dal davanti, che parlano mentre camminano velocemente.

CLAIRE: Quanto è distante questo posto? (sospirando) Sarò felice quando ptrò riposarmi i piedi. (pausa) Questo se non ci sparano prima.

KATE: Non è distante da qui, è sull'altro lato della Base...non vado lì da quando ci hanno messo in quelle gabbie. (pausa, triste) È stato terribile.

CLAIRE: (fermandosi, calma) Quello è Hurley?

KATE: (stupita, urlando) Hurley!

In lontananza, vediamo Hurley in piedi sulla collina davanti a loro, lui si volta verso Kate e lo vediamo girarsi dietro, dicendo qualcosa di inaudibile. La camera ci motra Kate Claire correre verso di lui, poi tagliamo per vedere Hurley raggiungerle. Subito dopo, vediamo Jackob e i tre soldati discendere la collina dietro a Hurley. Le ragazze non si sono ancora accorte di lui, Claire corre direttamente verso Hurley abbracciandolo forte. Lui la solleva da terra.

HURLEY: (scioccato, emozionato) Claire, oh mio Dio!

La rimette a terra per dare a Kate un grande abbraccio, poi si volta verso Claire per parlarle. Kate è paralizzata, ha visto Jackob.

HURLEY: (emozionato, parlando in fretta) Pensavamo fossi morta, è così bello rivederti! Aspetta di vedere Aaron, è diventato così grande e ti assomiglia...

KATE: (interrompendolo, sottovoce) Claire?

Claire guarda oltre Hurley. Jackob si trova a cinque metri dietro di lui. Si ferma. Sorride. Kate è ancora paralizzata.

CLAIRE: (piangendo) Jack?

HURLEY: Cosa, ho trovato Jack e questi altri tipi, mi hanno come dire, salvato. Non ce la facevo più.

JACKOB: Ciao, Claire. (serio) Dovete andare al vecchio campo sulla spiaggia. Troverete...

Prima che Jackob possa finire la frase, Claire gli getta le braccia al collo. Kate si avvicina. Sta piangendo.

KATE: (singhiozzando) Non sei tu, non è vero? Non stai nemmeno sanguinando.

CLAIRE: (a Kate) Che cosa stai dicendo? L'hanno ricucito, giusto?

KATE: (piangendo, a Claire) Non è lui. Era stato pugnalato. (a Jackob) Non sei lui, vero?

JACKOB: (sorridendo) Dipende da quello che intendi, Kate.

CLAIRE: (con gli occhi peni di lacrime) Quindi, sei come lui? L'uomo che assomiglia a Locke? Hai rubato il corpo di Jack? (pausa, singhiozzando) Jack è morto?

Hurley guarda Jackob, triste, commosso.

HURLEY: Diccelo e basta, coso. (pausa) Jack è morto?

JACKOB: Vi sembro morto?

HURLEY: Ehm, no. Ma nemmeno John Locke lo sembrava.

JACKOB: (sorridendo) Voi tre dovete andare al vecchio campo sulla spiaggia. Troverete delle persone che vi porteranno sull'altra isola. Io ho altri impegni di cui occuparmi. (pausa) Kate, (pausa) devi consegnarmela.

KATE: (singhiozzando, addolorata) Consegnarti che cosa?

JACKOB: (calmo) La pietra bianca. (pausa) Non è destino che tu ce l'abbia.

Kate mette una mano nella tasca ed estrae la pietra, dopodichè la consegna a Jackob, disperata lo abbraccia. Dopo un po' si allontana da lui. Hurley che lo guarda in faccia a malapena, si allontana anche lui. Claire crolla per terra, piangendo.

CLAIRE: Non è giusto. Non sono nemmeno riuscita a parlare con lui.

JACKOB: Gli stai parlando adesso. (sorride, pausa) Vai e stammi bene.

Jackob e i tre soldati si voltano e si allontanano, Claire rimane seduta a guardare Jackob. Kate e Hurley la aspettano. Poi Claire li raggiunge e la scena si conclude.

Sawyer ha detto...

Sesto atto


Siamo sull'isola Idra, vediamo l'aereo. Sun si avvicina a un uomo che sta di guardia al portellone dell'aereo.

SUN: Devo parlare con il pilota.

UOMO VOLO 316: Mi dispiace, non devo lasciare passare nessuno.

SUN: (insistente) Sono una sua amica, lasciami passare.

UOMO VOLO 316: (scuotendo la testa) Non posso.

Sun cerca di oltrepassarlo, alla fine comincia a urlare.

SUN: (ad alta voce) Frank! (pausa) Frank! Sono Sun Kwon!

Poco dopo, Frank appare dal portellone.

FRANK: (sorpreso) Che io possa essere dannato! Sei salva!

Frank salta giù e la accoglie con un abbraccio.

FRANK: Il mio traghettatore, sta facendo bene il suo lavoro?

SUN: Sì, molto bene. Credo che potrebbe venire molta altra gente ma non ne sono sicura. (pausa) Funzionerà?

FRANK: Non saprei, chi tra i passeggeri si intendeva di elettronica? Ci vorrebbe un po' di fortuna. Io e un altro al momento ce la caviamo.

SUN: (sogghignando) Avevamo Sayid. (pausa) Avrebbe saputo ripararlo sicuramente.

FRANK: (improvvisamente serio) Che ne è di Jin?

SUN: (emozionata) Uno di noi deve andare a crescere nostra figlia. (con gli occhi pieni di lacrime) Non ho neppure la certezza che sia ancora vivo. I devo essere qui. (pausa) Per Ji Yeon.

FRANK: (confortandola) Hai preso la giusta decisione, Sun. Ci vorrà un po' di tempo, ma quando quest'aereo sarà pronto, cercherò di portarvi via da questo posto dimenticato da Dio.

Sun sorride e cambiamo scena.

Sawyer ha detto...

Ci troviamo in un posto famigliare per noi, che non vedevamo da un po' di tempo. È lo stadio di Los Angeles, con le scene di ‘Si vive insieme, si muore soli’. Desmond è andato a Los Angeles. È seduto fuori dello stadio ad aspettarla. Vediamo Jack Shephard parcheggiare e uscire dall'auto, diretto allo stadio. Desmond rimane a guardarlo, amareggiato sapendo il suo destino. Non dice niente, si ferma un'altra macchina dalla quale esce Penny.

DESMOND: Come mi hai trovato?

PENNY: Il tuo padrone di casa mi ha detto che vieni qua tutti i giorni.

DESMOND: (alzando la voce) Come mi hai trovato?

PENNY: Ho molti soldi, Desmond. Se hai soldi e determinazione puoi trovare chiunque. (pausa) Hai letto il tuo adorato libro? Quello che tenevi da parte?

DESMOND: (sicuro) No. E credo che non lo farò mai.

PENNY: Credevo che l'avresti letto mentre eri via.

DESMOND: Be' veramente non è stato così male mentre ero imprigionato, perchè ho avuto l'opportunità di pensare. Sei mesi. (pausa) Abbastanza da farti pensare a molte cose .

PENNY: Perchè non mi hai mai scritto?

DESMOND: L'ho fatto, tuo padre ti teneva nascoste le lettere.

PENNY: (deridendolo) Sul serio?

DESMOND: Davvero, Pen. Senti, (pausa) so che ti devi sposare ma sono un uomo cambiato adesso. Voglio stare con te

PENNY: Perchè non mi hai semplicemente chiamato quando eravamo in Inghilterra? Se proprio volevi stare con me.

DESMOND: (incerto) Non volevo essere troppo insistente, Pen. Non volevo...scombussolare troppo il corso degli eventi.

PENNY: (confusa) Scombussolare troppo il corso degli eventi? Parteciperai a quella regata o no?

DESMOND: No. (sorridendo) Non ho una barca. (pausa) Non più. Avevo un barca ma poi l'ho restituita. Ho avuto un ripensamento.

PENNY: E allora perchè sei venuto qui lo stesso?

DESMOND: Perchè sei venuta qui, Pen? Sei venuta qui per me? (pausa) Perchè io sono venuto qui per te.

PENNY: (incredula) Sei venuto a Los Angeles, per incontrarmi?

DESMOND: (commosso, incerto) Mi dispiace, ma sono qui adesso.

PENNY: Forse dovresti partecipare e vincere quella regata. Forse allora non ti sentirai in colpa. Forse potrai provare qualcosa a te stesso.

DESMOND: (preoccupato) No, no, Pen. Non posso andare. Rimarrò qui con te.

PENNY: Penso che tu ti senta solo in colpa. Penso che tu abbia perso la ragione. Hai rinunciato al nostro matrimonio e adesso vuoi rinunciare anche a questo?

DESMOND: (agitato) È solamente una maledetta gara!

PENNY: Giusto! Allora vai. Magari mio padre rimarrà impressionato. Mostrati coraggioso in una cosa per una volta.

Penny si volta per andarsene, Desmond è nel panico. Sta piangendo. Lei sale in macchina e chiude la portiera.

DESMOND: Penny, non doveva andare così! Ti prego! Non doveva succedere questo!


LOST

Claire ha detto...

Oddiooo,povera la mia Claire,mi viene da piangere T_T

Kate Ford ha detto...

Sawyer,mi è piaciuto molto l'incontro fra Claire e Jackob.

Il mio nuovo video:D

http://www.youtube.com/watch?v=J4nZ1wGIlVU

sun of... ha detto...

molto bella Sawyer, però c'è sempre poco skate :P
bellissimo l'ultimo video, kate, Halleluya è veramente bellissima, preferisco la versione di elisa ma è comunque un pezzo adattissimo a loro :)

C'è finalmente il nome di Sawyer...sul set è tornato !!! e chissà che questo episodio non sia Sawyer - centrico ?! speriamo ...

Kay ha detto...

Concordo con Sun sul tuo video Kate! bellissima canzone.. che canterò a squarcia gola se mai troverò una foto di Josh! e bellissimo video!

Bell'episodio anche questo Sawyer! Bravo! come già ti ho detto, mi spiace solo che sono tutti separati, però come trama è fatto bene! sono curiosa di leggere le prossime due!!

Io ho visto una fotina dei camerini di Locke e Sawyer. e se non altro quest'uomo c'è! ok nessuno lo ha mai più documentato :) ma c'è!! è già qualcosa! strano che ancora non si sappia il titolo del prossimo epidodio.. mi sta salendo una grande curiosità!
e cmq vedere che il countdown è sceso sotto quota 100 è già qualcosa!! oh eravamo partiti da 245 o una cosa simile!!

Sawyer ha detto...

Posto un commento di Desmond su quello che pensa di Jack e Locke, scritto per calmare gli animi sul sito tra Team Locke e Team Jack.

Francamente io sono di parte quindi il mio giudizio è annacquato dai sentimenti, ma come ho già avuto modo di dire in precedenza chiamare leader John o Jack è in entrambi i casi una bestemmia.

Li chiamerei “umani”, perché questo sono. Però, e mi pare piuttosto oggettivo, Locke è più puro, sebbene cocciuto e ingenuo, come del resto sono i buoni. E’ fondamentalmente un fallito, è vero, proprio perché si da’ molto. Ha donato un rene, ha cercato di proteggere vite (inclusa quella della donna che suo padre voleva sposare), rischiando la sua. Ha accettato di morire per salvare delle persone che conosceva appena. E, come tutte le persone che nella vita hanno solo avuto tradimenti si avvicina alla Speranza, quella con la S maiuscola, nel tentativo di dare un senso alla sua esistenza rimettendosi a qualcosa di immenso, per quanto misterioso. La rivincita all’interno di un progetto più grande, perché ovviamente non è nella sua dimensione personale che può avere un riscatto. Motivo per il quale decide di impiccarsi una volta tornato sulla terraferma, schivato e schifato da tutti. Il suo fallimento è completo, anche in questo progetto più grande di lui.
E se ogni eroe è da solo, come dici tu, chi è più solo di John Locke? Jack? Figuriamoci. Fin dall’inizio Locke è visto con sospetto. E’ libero, sa procurarsi il cibo, sa esistere anche senza l’aiuto di un gruppo, almeno per quello che riguarda la mera sopravvivenza. Nessuno ama Locke sull’isola, eppure a turno tutti hanno bisogno di lui. E’ questa la figura dell’eroe. Solo, poco amato, utile all’occorrenza. Ne è piena la letteratura.

Jack non è solo. E non è nemmeno un perdente. E’ un vincente che ha bisogno di più vittorie di quante gliene servano. Ed è per questo che perde la moglie. E’, fondamentalmente, lo stesso motivo per cui perde Kate. La sua insicurezza lo tiene lontano da qualunque leadership che non gli venga proprio regalata e servita su un piatto d’argento, come accade quando un gruppo di naufraghi si trovano su un’isola con un medico. Perché gli danno la leadership, infatti? Per tenersi buono quello che può cucir loro le ferite. Quando e come si illustrano i mille validi motivi per averlo come capo? Mai. Le sue azioni sono mosse quasi sempre dal suo protagonismo, l’incidente è l’apoteosi di tutto. Come ho già scritto, incurante di quello che vorrebbero gli altri, decide di cambiare la vita di ciascuno di loro per evitare di innamorarsi di Kate, perché questo è il succo.

Lo disprezzo? Assolutamente no. E’ un essere umano. A modo suo, anch’egli un fallito. E d’altra parte nella vita sono più i fallimenti che le vittorie. Senza contare che in Lost sembra che quasi tutti i personaggi abbiano fallimenti con i quali fare i conti.
E’ l’opposto di Locke, quindi ovvio che si provi antipatia per lui se si prova simpatia per Locke, e viceversa. Ma così come la mia simpatia per Locke non me lo fa vedere come un leader (eroe forse sì, ma leader assolutamente no, non ha nemmeno idea di quel che sta facendo), così la simpatia per Jack non dovrebbe far cancellare quelli che sono i cinquantamila errori commessi per inesperienza, egoismo e a volte persino saccenza.

Contrapposto al sacrificio di Locke – morire per salvare tutti – c’è quello di Jack, in prima fila sull’elicottero che li deve portare a casa. Certo, l’intento è di tornare a prendere tutti, ma sul primo volo lui c’è. Basterebbe questo per non farlo un leader. Perché un vero leader sta ad aspettare che siano salvi tutti gli altri prima di salvare se stesso. L’ultimo dei comandanti dell’ultima delle bagnarole affonda con tutta la nave mentre aspetta che si siano salvati passeggeri e marinai. Jack parte e “Poi veniamo a prendervi. O al limite vi mando una cartolina da LA firmata Il Vostro Leader“.

Mi si perdoni la lunghezza. Il tutto con immutata stima per i vari Team Locke e Team Jack.

Kay ha detto...

bel commento! ha detto quello che ho sempre pensato io al riguardo con delle bellissime parole!!

Kate Ford ha detto...

Mi piace tanto Desmond.:D Ha fatto un bellissimo commento.
Jack e le sue manie di protagonismo,perfetto direi:D


Mi dispiace che nn gli piaccia Kate:-(

Sn contenta che vi sia piaciuto il video:D